Presentato un libro sulla tutela del patrimonio archivistico umbro.

“Il recupero dei Beni Archivistici sta diventando un elemento trainante della formazione culturale della regione, spinta anche dal terremoto, che tragicamente, ha dato una spinta forte, fortissime alle buone pratiche di conservazione e tutela. Ecco, allora, puntuale, un libro, “L’Identità salvata – Il ruolo degli Archivi di Stato nell’emergenza del terremoto”, volume, a cura di Rita Chiaverini e Giovanna Giubbini, che raccoglie gli interventi realizzati con testimonianze dei protagonisti, volume che è stato presentato oggi a Spoleto, alla presenza, tra gli altri, di Donatella Porzi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria”.

Lo riporta Ansa notizie. 

Una considerazione

La prima considerazione è un po’ scoraggiata. Pur avendo avuto occasione di parlare con chi si occupa del management culturale in Umbria, non posso dire che l’aria che si respirava fosse proprio di soddisfazione.

La mole degli investimenti non è mai stata sottostimata, questo mi sembra di capire da chi era addentro, ma l’investimento rispondeva ancora a un modello di business (o meglio di non-business) arcaico.

Ovviamente non sto a sindacare sulle competenze che non possiedo, nè posso permettermi di generalizzare quella che è aneddotica. Conosco però da “cliente” la situazione di Milano, e vedo realtà che costantemente fanno rete.

Però, servono davvero le catastrofi naturali per cominciare a lavorare in gruppo e a promuovere un patrimonio straordinario come quello umbro? Già avevo parlato di terremoti e alluvioni, evidenziando la fragilità del nostro patrimonio.

Si riconferma una fragilità anche istituzionale, ma questi lavori lasciano ben sperare. Anche, l’impennata del restauro e conservazione non possono che essere un segnale di ripresa positivo, al di là della promozione di quel che c’è.

Conservare infatti richiede competenze tecniche, e queste in quanto tali diventano più facilmente spendibili anche in contesti esteri.

Non solo la presentazione di un libro quindi, ma un circolo virtuoso vero e proprio. Restauratori di tutto il mondo, unitevi!