Sono sempre piacevolmente colpito quando viaggiando all’estero ritrovo un pezzo della nostra Italia, mi fa sentire in qualche modo più vicino a casa. In questa occasione in particolare ho potuto poi incontrare un pezzetto di Milano a Londra. Londra che recentemente ha ospitato la “Prima settimana della cucina italiana nel mondo”, riscopre l’arte italiana attraverso una mostra interamente dedicata a Caravaggio e la sua influenza sugli artisti d’Europa.

La curatrice Letizia Treves, ha voluto mettere l’accento non solo sull’arte del Merisi, ma anche sullo sviluppo del movimento del “Caravaggismo”, in un panorama che spazia per gran parte del XVII secolo. Per far capire le influenze suscitate, la mostra “Beyond Caravaggio” mette a confronto diretto le più famose opere dell’artista lombardo con i suoi seguaci, tra cui possiamo trovare Orazio Gentileschi, Valentin de Boulogne, Jusepe de Ribera e Gerrit van Honthorst. Nomi noti dunque, che danno spessore ad un artista che ha visto non sempre riconosciuto il suo valore.

Caravaggio ha avuto un ruolo nello sviluppo dell’arte moderna?

Io personalmente trovo che i quadri del Merisi non possano non suscitare un complesso di emozioni: dalla meraviglia allo sgomento, dall’ammirazione per la bellezza fino addirittura all’orrore. Credo che sia questo che fa di Caravaggio uno degli artisti capaci di stimolare maggiormente le menti e i sentimenti di chi si approccia all’arte.

Un’arte in continuo sviluppo, irruenta e impulsiva come il carattere del suo artista, che ha permesso di spostarsi da un concetto puramente rinascimentale di rappresentazione, in cui erano vividi gli spunti classici, ad un realismo che definirei viscerale. Questo genio che con le sue opere ha voluto rivoluzionare il concetto stesso di arte del tempo, ha rappresentato la società in modo reale, con personaggi reali, in un gioco di chiaro scuri che dona ai corpi dipinti e ai volti espressioni teatrali che li rendono vivi come non mai, influenzando ed ispirando artisti fino ai giorni nostri.