Il Fondo Ambiente Italiano, attivo nella solidarietà e negli investimenti ai fini della valorizzazione e del recupero di monumenti e opere del nostro paese, sta promuovendo anche quest’anno una delle sue iniziative più attese e coinvolgenti: le “Giornate del FAI”.

Credo che ormai sia già trapelata in più articoli la mia forte passione per l’arte e la natura, quindi le iniziative del Fondo per l’Ambiente Italiano non possono che stuzzicare la mia curiosità. Spesso aderire a manifestazioni di questo genere, significa avere la possibilità di partecipare a eventi nuovi o visitare luoghi solitamente di difficile accesso durante il resto dell’anno. Quest’anno a Milano infatti si ha l’ occasione di visitare circa venticinque siti molto diversi tra loro, accomunati però da una forte identità territoriale. La capitale economica sceglie di  raccontarsi attraverso i suoi palazzi nobiliari, i luoghi delle dinastie imprenditoriali, ma anche le istituzioni sociali e le roccaforti militari.

Sono qui seduto mentre guardo le varie opportunità offerte in questi giorni e mi trovo fortemente indeciso, mi sento molto incuriosito e affascinato dalla possibilità di creare un mio percorso, dal farmi sorprendere da Milano e dal suo patrimonio culturale sempre in modi nuovi e piacevoli. Archivio Storico della Ca’ Granda? Palazzo Crivelli? Palazzo della Banca d’Italia? Sicuramente l’Accademia di Brera e Villa Ghirlanda Silva con il suo parco, famoso esempio di giardino all’inglese.

Il Fondo Ambiente Italiano porta con sé una mission importante

Questi eventi ci danno possibilità estremamente rare di accesso alla cultura di casa nostra, una cultura che potrebbe essere più fruibile. Per questo non possiamo fermarci alla semplice gita giornaliera, dobbiamo usarli come promemoria annuale per riflettere. Il FAI promuove un rispetto per l’ambiente e la natura, oltre che per l’arte e la storia, che dovrebbe diventare una consapevolezza quotidiana, un aspetto di civiltà. Spesso ho sottolineato quanto importante sia trasmettere il nostro patrimonio culturale al futuro, anche con l’esempio della vigilanza della gru, per indicare quanto questa valorizzazione della cultura debba partire da noi e dalle nostre piccole scelte giorno per giorno.

Il Fondo Ambiente Italiano ci dà la possibilità di finanziare i luoghi della cultura italiana a cui siamo più legati, con un contributo di solidarietà personale non obbligatorio, ma utile alla valorizzazione del patrimonio del nostro paese. Salvarne una buona parte sarebbe una mission condivisibile da tutti, anche al di fuori dall’Italia.