Londra, la City, la capitale degli investimenti, sempre alla ricerca della dimensione imperiale perduta. Una città che non ha mai smesso di anticipare il cambiamento.

Ho trovato molti spunti in Gran Bretagna nel corso della mia vita. Del periodo passato alla LSE ho parlato brevemente nell’intervista rilasciata a Laura Gherardi, ma ho ricevuto ben più delle nozioni economiche. Oltre alla grande apertura verso finanza, investimenti e sviluppo, nella Capitale inglese ho trovato anche un grande fermento artistico.

Non vidi direttamente l’esplosione degli anni ’60, quando il mondo guardava Londra come centro di libertà, conquiste sociali e rivoluzione creativa. Mi avvicinai all’Inghilterra negli anni della crisi energetica, quando anche nella città della regina si respiravano le complicazioni economiche del Paese. Nonostante la crisi tuttavia posso testimoniare quanto lo spirito di libertà ed esplorazione artistica  fosse ancora forte e impetuoso. La Londra dell’arte era sempre fiorita in un mondo grigio e autunnale.

Lo spirito artistico e multiculturale della Capitale inglese degli investimenti

Forse un po’ di quello spirito si può trovare ancora in quelle zone esterne come Camden, fra il mercato e le bancarelle con i vinili, ma senza sottovalutare l’importanza dei negozi ultramoderni che li affiancano. Il meltin pot londinese è una chiave di interpretazione della città che va oltre il multiculturalismo. Possiamo pensarlo come a una lettura caratteristica dell’innovazione dei grandi imperi, trasferita alle metropoli. Un’apertura mentale forte, un vero insieme di investimenti personali e collettivi nella promozione di culture e stili di vita differenti. La fusione derivante da questi investimenti è la Londra che conosciamo oggi.

La regalità convive con forme d’arte e stili totalmente differenti, ma lo fa con naturalezza.

Passeggiare per la City oggi è un po’ più complicato rispetto al passato, ma ciò che offre è sempre impagabile. Ogni periodo poi ha le sue particolarità. In questo Ottobre, sempre uggioso, si può pranzare seguendo il Restaurant Festival, ma anche farsi rapire dall’evocativo “Diwali“, la Festa delle Luci. Proprio in una metropoli come Londra le luci sono un elemento di seduzione antico, come fu per la Ville Lumiere. Questa festa di Trafalgar Square però è particolarmente efficace nel trasmettere ciò di cui parlavo poc’anzi. L’arte espressiva passa per la musica, il ballo e le storie che gravitano attorno alle luci. La piazza intera si trasforma e si fonde in un turbine di lanterne galleggianti, fari e fuochi luminosi. Espressioni diverse di una medesima luminosità: Londra.