Vorrei tornare sull’argomento della differenza tra teoria e prassi per parlare del concetto filosofico della confutazione, e del suo ruolo nelle teorie scientifiche.

Le teorie che vengono sottoposte a un controllo scientifico sostanzialmente subiscono il tentativo di essere confutate. Invece, nel caso delle regole tecnologiche di calcolo non c’è nulla che corrisponda a questo fenomeno: una teoria viene verificata non già limitandosi ad applicarla o cercando di provarla ma applicandola a casi specialissimi, a casi cioè nei quali essa fornisce risultati differenti da quelli che ci saremmo aspettati senza la teoria o alla luce di altre teorie.

Contestualizzare il risultato

Il dire che senza la teoria in questione ci saremmo aspettati un risultato differente implica che avevamo una certa aspettativa di risultato per qualche altra teoria magari più vecchia, precedente. 

Ma mentre Bacone credeva che un esperimento fosse cruciale per verificare una teoria, noi dovremmo dire che l’esperimento in grado di confutare o falsificare una teoria è un tentativo di confutarla, e se non riesci a confutare la teoria in questione o se piuttosto la teoria ha successo anche sul tentativo di confutazione, allora diciamo che la teoria è corroborata dell’esperimento.

In più, sempre nel caso precedente, la teoria è tanto meglio corroborata quanto più inaspettato, quanto meno probabile è il risultato dell’esperimento contro il punto di vista formulato sopra.

Si sarebbe tentati di obiettare seguendo Duran che in ogni fase di verifica non è implicata solo la teoria che si sta analizzando ma anche l’intero sistema delle nostre teorie e ipotesi e di fatto più o meno tutta quanta la conoscenza.

Così che non possiamo mai essere certi di quale tra tutte queste asserzioni sia stata confutata. Ma questa critica trascura il fatto che se prendiamo ciascuna delle due teorie da cui si trae l’esperimento cruciale chiamato a decidere la verità della teoria, in realtà stiamo decidendo fra due sistemi completamente diversi di pensiero.

Inoltre, questa teoria dello strumentalismo trascura il fatto che non asseriamo la confutazione della teoria come tale ma della teoria insieme con una certa conoscenza di fondo. Possiamo addirittura caratterizzare la teoria che stiamo investigando come quella parte di un vasto sistema per cui abbiamo in mente un’alternativa sia pur vaga per cui tentiamo di progettare delle verifiche future. 

Strumenti e regole di calcolo

Nel caso degli strumenti e delle regole di calcolo non esiste nulla di sufficientemente simile a tali verifiche. Certo, uno strumento può rompersi e può passare di moda. 

Ma ha ben poco senso il dire che sottoponiamo uno strumento ai controlli più severi che possiamo progettare allo scopo di gettarlo se non li supera.

Ad esempio, per ogni struttura di aereo bisogna verificare il punto di distruzione. Ma questo severo controllo viene intrapreso non con lo scopo di registrare una teoria per ogni struttura distrutta, ma lo scopo di ottenere informazioni intorno a tale struttura, cioè di controllare una teoria che la riguarda così che possa essere usata entro i limiti della sua applicabilità.