In Cina la misura è stata presa forse troppo tardi. Con una lungimiranza sulla quale non posso obiettare, il Governo italiano ha invece deciso di chiudere i musei in via asoslutamente preventiva.

Rimarranno sicuramente chiusi fino all’1 marzo, anche se ha senso attendere ogni minuto gli ulteriori aggiornamenti.

L’uso dei nuovi media per continuare l’attività museale

Nulla di nuovo, penseranno i lettori manzoniani, si sta in casa e si fanno provviste, si esce con la mascherina alla bocca e si passano le monete di sotto gli stipiti delle finestre, in ciotole d’aceto.

Nulla di tutto ciò per gli avveduti musei italiani, che cominciano a ingegnarsi per conferenze stampa e eventi facilmente fruibili online.

La Biennale di Venezia

Mentre il Carnevale non si ferma, oggi la Biennale di Venezia ha optato per una conferenza stampa in streaming.

In barba ai detrattori delle nuove tecnologie, potremmo dire. Chi prima si batteva per l’aggregazione e la socialità “vera” è oggi probabilmente un fautore della reclusione sanitaria preventiva.

E per fortuna.

La conferenza stampa, svoltasi questa mattina alle 11.30, ha presentato la nuova rassegna che si svolgerà dal 23 maggio al 29 novembre 2020.

A raccontarla, con tono sereno e nessun accenno di allarmismo, c’erano il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta e Hashim Sarkis, curatore della XVII edizione della Biennale di Architettura.

Altri musei

Hanno seguito l’esempio il museo Mambo di Bologna, oltre al Museo Archeologico di Venezia, e il Castello di Rivoli, ma solo con una conferenza stampa.