Avete impegni dal 4 gennaio al 6 febbraio 2022?

Alla galleria Borghese la lungimirante direzione di Francesca Cappelletti propone un’iniziativa simpatica, “I quadri scendono le scale”. Diversi quadri rimasti per lungo tempo in soffitta verranno esposti nelle sale a fianco dei grandi capolavori già ospitati in Galleria Borghese.

Le opere che scendono le scale

Avremo a portata di mano il Ritratto di dama di Lucia Anguissola (o Le tre grazie), un olio su tela già attribuito a Francesco Vanni e a Rutilio Manetti, e ora restituito alla mano di Ventura Salimbeni. Il quadretto rappresenta un paesaggio al centro del quale sono raffigurate le tre Grazie, o tre virtù che dir si voglia – a seconda della mitologia che prendiamo a riferimento.

Oppure abbiamo il Ritratto di dama di Lucia Anguissola, probabilmente il ritratto della più nota Sofonisba Anguissola, la sorella. Un’opera interessante per scorgere una ritrattistica più delicata e forse meno di carattere, con un volto femminile incorniciato da un pizzo leggero e definito dalla luce dorata. Sappiamo identificare con chiarezza il quadro anche per un determinato tipo di collana tenuta tra le dita della modella. È una sorta di caratteristica ricorrente, che identifica tutti i quadri della pittrice.

Oltre a queste due, ne abbiamo altre tredici che a rotazione verranno inserite nell’esposizione per arricchirla di nuovi spunti. 

Perché le soffitte vanno svuotate?

Tendiamo a dimenticarci del grande valore che ha la varietà in un panorama immaginifico come quello dell’arte. Da un lato chi allestisce i musei cade nella volontà di pedagogizzare il pubblico, proponendo opere riconoscibili per ogni periodo, escludendo così spesso il genio, che è sempiterno.

Dall’altro, spesso per imboccare un pubblico generalista, si conservano solo i geni, impedendo così agli osservatori meno esperti di cogliere una transizione di stile, molto utile per identificare delle mode storico-artistiche.

Le opere che scendono le scale è un po’ anche questo tentativo di coniugare le due correnti, che saranno sempre necessariamente in conflitto, e che periodicamente devono fare pace.