Vince quest’anno il premio Goncourt Mohamed Mbougar Sarr, e devo dire che il suo “La Plus Secrète Mémoire des hommes” lo ha meritato in tutto e per tutto.

In fondo alle scale da Drouant a Parigi, Philippe Claudel, segretario generale dell’Accademia Goncourt, ha annunciato il nome del vincitore: la pubblicazione dimostra l’universalità della lingua francese, dato che è avvenuta ad opera di Philippe Rey in collaborazione con la piccola casa editrice senegalese, Jimsaan. Questo è un anno altamente simbolico: cento anni dopo il premio Goncourt a René Maran della Guyana per Batouala, i Dix de chez Drouant sono orgogliosi di coronare la rivelazione di questa nuova stagione letteraria. 

Chi era in corsa per il premio Goncourt 2021

Dall’annuncio della terza lista del Goncourt il 26 ottobre, ce n’erano ancora quattro in corsa: Sorj Chalandon con Enfant de salaud, (Grasset), dedicato al passato travagliato del padre durante la seconda guerra mondiale sullo sfondo del processo a Klaus Barbie, l’haitiano Louis-Philippe Dalembert, con Milwaukee Blues (Sabine Wespieser), ispirato all’omicidio di George Floyd, Christine Angot, con Le Voyage dans l’Est (Flammarion), un romanzo che cerca più volte di comprendere il delicato fenomeno dell’incesto. E poi, La Plus Secrète Mémoire des hommes, di Mohamed Mbougar Sarr, una folgorante ricerca letteraria. 

Si diceva che, essendo Christine Angot esclusa per aver ricevuto il premio Médicis martedì 26 ed essendo Louis-Philippe Dalembert un outsider, la “partita” si giocava principalmente tra Mohamed Mbougar Sarr e Sorj Chalandon, con un leggero vantaggio per il primo. 

Un astro nascente

È vero che il senegalese è stato il più selezionato tra i 379 autori della stagione autunnale (con 5 selezioni nelle liste dei principali premi autunnali, ha fatto il pieno), ma i trofei sono stati assegnati uno dopo l’altro senza consegnargli nemmeno una vittoria; i pronostici però erano tutti a suo favore.

Chi è Mohamed Mbougar Sarr

Mohamed Mbougar Sarr ha 31 anni ed ha ricevuto il più prestigioso premio francese. Il trentenne, nato a Dakar, figlio di un medico, laureato all’EHESS, e autore di tre romanzi, è qui un narratore, ma anche uno storico, un filosofo, un sociologo della letteratura… Questa è la ricchezza della sua lunga narrazione ironica, dedicata al maliano Yambo Ouologuem, il primo romanziere africano a ricevere il premio Renaudot (nel 1968) con Le Devoir de violence (Seuil), e che fu accusato quattro anni dopo dall’accusa di plagio.  

Il protagonista di La Plus Secrète Mémoire des hommes è un senegalese di 23 anni. Il suo nome è T. C. Elimane, e irruppe sulla scena letteraria nel 1938 con un romanzo, Le Labyrinthe de l’inhumain (storia di un re sanguinario), che fece scalpore. La stampa è impazzita. Un capolavoro firmato da un “Rimbaud nero” per il critico de L’Humanité, “la bava di un selvaggio” per il critico di Le Figaro, una mistificazione per altri… Elimane rimane invisibile. Ma da fenomeno da baraccone, divenne oggetto di scandalo quando due dotti professori del Collège de France lo accusarono di plagio e furto. Il misterioso scrittore scompare, così come il suo libro, che presto diventerà un cult. Ma dalle più grandi omissioni si costruiscono le migliori leggende.

Quindi, vi invito a non cercare ulteriori anticipazioni e a godervi il premio Goncourt di quest’anno!