Poter vedere le dimore signorili e progettate per esserlo. Un privilegio per alcuni, per altri un servizio pagato.

1-2 giugno e i parchi aperti

Quale migliore occasione che i parchi e giardini aperti al pubblico, per vedere il finora inedito panorama verde italiano? Inedito agli occhi di molti, sicuramente, perché chi si pone all’osservazione dei manufatti architettonici signorili, non può che andare alla ricerca anche della completezza del giardino. Vediamo l’iniziativa più nel dettaglio.

“Appuntamento in giardino”, è ad oggi la seconda edizione promossa dall’Associazione Parchi e Giardini d’Italia. Da 130 siti visitabili, l’associazione fa sì che ne aprano al pubblico 222. Chiunque abbia interessi architettonici, artistici, ma anche botanici, è fortemente invitato a partecipare.

Sostenibilità, il tema di quest’anno

Non solo visite e guide, ma anche conferenze, incontri e  letture su questo tema in pieno rilancio, la “sostenibilità”.
Si tratta di giardini o completamente chiuso al pubblico, o solo parzialmente.

A Genova sarà aperto il giardino cosiddetto “segreto” di Palazzo Reale, e questa sarà da sola un’occasione ghiotta.

Ci saranno ovviamente Villa D’Este a Tivoli (Roma), la Reggia di Caserta e i giardini delle Ville Medicee di Castello, Petraia, Pratolino e Cerreto Guidi. Questi siti Unesco, già rodati dalle visite, costituiscono forse insieme alle ville palladiane una parte del patrimonio villistico italiano. Quella parte, quantomeno, conosciuta dai viaggiatori internazionali per un advertising di qualità. Ovviamente, conosciuta anche dai cultori della materia, che non potrebbero recarsi a Tivoli in automobile senza fermarsi un pomeriggio a dare un’occhiata da flaneur a villa Tivoli.

Orti botanici

Si attende con una certa trepidanza l’apertura del Real Bosco di Capodimonte, a Napoli, “un tesoro di 184 ettari grande due volte Villa Borghese a Roma”, come lo descrive iconicamente Ansa. O anche, Villa Trecci, in Val d’Orcia. Quest’ultima parte  però riservata agli appassionati di fusioni agricolo/botaniche, piuttosto che a chi come me cerca il gusto della dimora signorile. Però, che dire, un salto al Real Bosco forse varrebbe la pena.