Un addio commosso a Mara Chiaretti, nota al grande pubblico come  autrice di alcuni documentari, tra tutti”Siluro Rosso – La straordinaria storia di Rubén Gallego”. Un film sullo scrittore, ma soprattutto sulla sua straordinaria storia di peripezie infantili tra un orfanotrofio e l’altro, e tra una clinica psichiatrica e l’altra.

Addio a Mara Chiaretti

L’invalidità dello scrittore aggiunge alla sua biografia caratteri che necessitano di un occhio pietoso ma che sappia sostenere la narrazione senza sfociare nell’emotivo. Mara Chiaretti ci riesce su tutta la linea, fornendo un quadro credibile di come dev’essersi snocciolata quest’esistenza che ha davvero del tragico e dello straordinario.

Poi in “Davai bistrè! Avanti presto!” del 2001 racconta la storia comune ma vera di Francesco Stefanile, contadino napoletano, partito volontario a vent’anni per combattere in Russia. Tra i primi lavori si contano anche il delicato “Em Shakulà – Madre senza” del 1999
Swing Heil (1997) (Doc)

E infine c’è uno dei miei preferiti, “Essere Rossana Rossanda”, che racconta gli aspetti più personali della giornalista fondatrice del “Manifesto”. Nel giorno del suo novantunesimo compleanno la giornalista incontra a Parigi alcuni amici e conoscenti. Tra arte, fedi personali, tra cui anche quella politica comunista, il personaggio è ritratto in tute le sue sfaccettature e alternanze ideologiche.

Una vocazione adulta

Una vocazione adulta la sua, perché nasce in realtà come appassionata d’arte contemporanea, prima collezionista e poi artista. Dal 1967 al 1972 ha diretto la Galleria d’Arte Iolas-Galatea e poi fino al 1989 si è occupata di arte contemporanea nello Studio Mara Chiaretti di Roma. E’ con l’inizio degli anni Novanta che il documentario comincia a apparirle come il metodo più consono per catturare la necessità artistica del racconto. Dal 1992 è stata assistente alla regia di Federico Tiezzi della Compagnia teatrale “I Magazzini”.

La commemorazione

Domenica 27 gennaio alle 11.30, si terrà una commemorazione presso la Fondazione Piccolomini, via Aurelia Antica, 164, Roma.