La rappresentazione a figure nere sono una delle prime tecniche ceramiche ad essere sviluppate nell’antica Grecia. Tutti ricordiamo quei vasi maestosi da British Museum o da libro di scuola, con delle nuance marroni e nere a replicare scene di vita, mitologie, caccia, e altro.

Uno dei vasi più celebri decorati con figure nere è l’Anfora François, che raffigura una scena di ercole in combattimento con Acheloo, un dio-fluviale. 

Le figure rosse invece rappresentano un notevole sviluppo tecnico, che iniziamo a vedere applicato a partire dal VI secolo a.C. 

Distintivo è il suo colore rosso-brunastro utilizzato per la decorazione delle figure su un fondo nero, in negativo rispetto alla tecnica precedente.

Con le figure rosse sarà più facile esprimere dettagli ed emozioni sui visi, con i limiti imposti dall’epoca e dal mezzo artistico, sia ben chiaro!

Un esempio è l’Amphora di Exekias, che raffigura Achille e Aiace mentre giocano a un gioco da tavolo. 

L’importanza dell’arte vasaria greca

Come accade in ogni popolazione del mondo, le raffigurazioni pittoriche su oggetti di vita quotidiana dicono molto, a volte molto più sul costume dell’epoca rispetto alle immagini pensate per “durare” – ad esempio pale d’altare e sculture marmoree, per intenderci.

Soprattutto, abbiamo appreso molto sulle pratiche religiose dell’antichità. 

Poi, certo, non possiamo esimerci dal considerare l’influenza artistica che l’arte vasaria, a figure rosse ma anche nere, ha suscitato nelle generazioni di artisti successive.

Meglio rosse o nere?

Io trovo personalmente molto più iconiche le figure nere, e in un certo qual modo mi ricordano vagamente l’arte africana.

Ovviamente, sto esagerando un parere che non ambisce assolutamente ad essere tecnico. Le influenze africane non c’entrano nulla con l’arte vasaria greca, o almeno non ci è ancora stato possibile scoprire dei fil rouge.

Comunque, mi sembra sempre di ritrovare, forse archetipicamente, delle forme che ricorrono, dei modi di rappresentare il movimento e i lineamenti, anche in metodi di raffigurazione di zone ed ere incredibilmente diversi.

Forse perchè la materia ritratta (vita umana, vita quotidiana) non è poi così dissimile tra i popoli, pur con le sue necessarie variegature?