Il Fondo Ambiente Italiano è necessario che abbia come scopo, se non primario quantomeno tra i primari, la promozione di se stesso.

Ciò non toglie il suo valore divulgativo, e intrinsecamente culturale, nel senso etimologico. Chiedendo un preventivo perdono per l’incursione storica, “colto” rimane sinonimo di “raccolto”, e implica quindi un gesto selettivo verso fruttificazione di una pianta intera. Il frutto o cosa per lui verrà utilizzato per scopi diversificati, in ogni caso attinenti alla cura della persona e del suo appetito (parliamo di erbe officinali e frutti commestibili). Si raccoglie per nutrirsi, insomma, e per curarsi.

E’ innegabile che ci siano i detrattori della cultura intesa come divulgazione massificata.

La cultura spetterebbe a dei custodi selezionati e formati, che indicano cosa cogliere, frutto o foglia o stelo, eccetera.

Ma, chi raccoglie?

Qui sta il discrimine che potenzialmente surroga la massa stessa con un feticcio demonizzato, indegno delle perle perché porcificato all’istante.

Non sta a me né ai sociologi dire quanto esso lo sia. Forse, agli antropologi, ma è un altro discorso.

Il destinatario della cultura, è questa la vera domanda.

In un video di presentazione di se stesso, il Fai lasciava intonare a dei turisti stranieri un mantra italofono, una sorta di “come sei fortunato tu, italiano, ad avere tutte queste cose, io vorrei tanto possedere lo spessore culturale e le architetture che il tuo Paese ti riserva”. L’ovvia conclusione, come già dicevo nel mio precedente intervento, è: c’è un’offerta esclusiva per te, coglila.

La cultura come offerta, devo dire, implica necessariamente che chiunque, anche se non opportunamente formato, possa coglierla. Un senso divulgativo, per eccellenza, che poco ha a che fare con le istanze scientifiche che le nostre università umanistiche stanno, giustamente, assumendo.

Loro scremano a un livello superiore. Quello che ne esce, e non loro, è cultura.

Seguendo la similitudine della raccolta dall’albero, concludo. Loro, gli accademici, sono il manuale botanico: ci dicono cosa è velenoso, e cosa cura il mal di pancia.