In continuazione da qui.

La villa Adriana non è che il compimento in terra umana dei sogni poetici, politici, esistenziali dello stoico imperatore Adriano.

Si trova nella radiosa campagna tiburtina e copre un’estensione di circa 80 ettari.

Rovine e rovine

Tra le rovine, come molti sanno, non troviamo unicamente esempi di architettura adrianea. Come avrete visto, compaiono casali, che risalgono più o meno al Settecento.

Ci sono poi le terme, luogo di ritrovo per eccellenza tanto delle polis, agognate forse nella loro forma politica dall’imperator. Ma anche dai romani, che avevano nei bagni un’occasione sociale per scambiarsi goliardia, pettegolezzi, per stringere alleanze politiche.

Più che l’agorà, mi immagino i discorsi solitari che si dovevano svolgere nei calidarium, novelle saune e Tennis club.

L’isoletta

Il punto per me più suggestivo della villa è il Teatro marittimo, che rappresenta una sorta di dependance dell’imperatore. Studiatissima e assai fotografata, l’isoletta con il Canopo e il Serapeo, l vasca circondata da sculture, è creata appositamente per consentire, oltre che garantire, una visuale di una certa rilevanza.

L’isoletta è artificiale.

Consiglio la visione poco prima del tramonto, quando la luce è ottima per le fotografie.