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Il dramma si svolge a Tebe, che è stata appena liberata dei sette principi argivi. I due figli di Edipo, Eteocle e Polinice, si sono uccisi a vicenda in duello e la città è retta da Creonte, fratello di Giocasta.

Il sovrano ha emanato un proclama per il quale Eteocle, morto a difesa della città, potrà ricevere gli onori funebri; invece Polinice sarà lasciato insepolto e chiunque tenterà di violare il bando è destinato a morte certa.  

Il prologo

A questo punto entra in gioco Antigone, la sorella di Eteocle e Polinice: insieme all’altra sorella Ismene accoglie il pubblico con il prologo della tragedia. 

Le due sorelle dialogano: Ismene è titubante e pavida per via della pena di morte, mentre Antigone è ortodossa e impavida, oltre che legata alla propria etica personale, intesa anche come condivisa anche con l’ uditorio. 

La trama

Dopo poche battute, qualcuno viene ad informare il re che sono state sparse delle manciate di terra sul cadavere di Polinice: ciò significa tributargli una simbolica sepoltura e soprattutto eludere la sorveglianza regale. 

Il re è infuriato per la disubbidienza e minaccia le guardie di rivalersi personalmente su di loro se non troveranno il responsabile dell’insano gesto.

Non ci mettono molto a trovare Antigone, che viene trascinata di fronte a sovrano per aver tentato una seconda volta di buttare delle manciate di terra sul fratello.

Morale personale o leggi divine?

Sofocle ama molto la morale e scava a fondo nei motivi di Antigone.

A questo punto della tragedia c’è la parte più intensa e drammatica, perché Antigone è sicura di aver compiuto un gesto moralmente valido e che è in ossequio alle leggi eterne, quelle degli dei.

Dobbiamo considerare che per un contesto con un’unica forma di consuetudine e religiosità, qual era la Grecia antica, nominare gli dei significa nominare delle consuetudini tradizionali.

Sarebbe come dire oggi “la tradizione” oppure “la legge morale”, anche se l’ultima espressione esclude l’aspetto collettivo che la moralità aveva per i greci.  

Quindi, vincerà la legge umana o quella divina? Lo scopriremo nella prossima puntata.