Quello del Castello Estense di Ferrara è un prospetto che lascia meravigliati. Il monumento simbolo della capitale estense non è tuttavia un punto di riferimento esclusivamente storico, oggi è intelligentemente utilizzato per mostre e incontri che riscuotono un buon successo per gli standard ferraresi.

Recentemente ho avuto occasione di tornare a Ferrara e, nonostante il meteo poco favorevole, una passeggiata nella mia piccola città natale è sempre un piacere. La pioggia questa volta mi ha dato una scusante in più per soffermarmi sotto i portici tipicamente medievali e approfittarne per un po’ di riparo.

Mi piace lasciarmi rapire un po’ dalla storia e dai luoghi in cui ho vissuto anche pochi episodi della mia vita. Ogni volta mi obbligo con piacere a trovare il tempo per visitare alcuni luoghi di interesse storico ed artistico. Il Castello Estense e il prospetto della città che offre dalla sue terrazze, è uno di quelli che vi consiglio di non lasciarvi scappare.

Tra i castelli medioevali devo ammettere che questo suscita un particolare fascino in me, forse accadrà lo stesso agli amanti della letteratura ariostesca e delle grandiose battaglie medioevali. Il fatto che sia ancora oggi circondato da acqua e che per entrarvi si debba passare sopra al ponte levatoio, è una caratteristica che lo contraddistingue da tutte le altre strutture simili e a parer mio gli dona un’aura quasi magica, che lo isola dalla realtà circostante, stimolando fantasia e immaginazione.

Un ricco prospetto illustrativo e simbolico della storia e del processo culturale che coinvolge l’intera città

Il Castello Estense, come accennato inizialmente, non rimane solo una suggestiva struttura attorno la quale si è sviluppata la città, ma al suo interno, oltre alla visita tra stanze e prigioni molto suggestive, trovano spazio mostre, incontri ed eventi. Personalmente, ho trovato molto suggestivo poter apprezzare la mostra “La libertà dell’arte, tra verità e immaginazione”, ammirando capolavori di maestri come Giovanni Boldini, Gaetano Previati, Giuseppe Mentessi e Filippo de Pisis all’interno della cornice del monumento simbolo di Ferrara.