David Bowie è indubbiamente un artista controverso della storia del rock. Vorrei dedicargli una piccola rassegna, e vi prometto che non vi ruberò più di 3 post…

Non sempre stelle per David Bowie

Cominciamo con una considerazione che a quelli della mia età risulta ovvia, ma che vorrei comunicare ai meno stagionati che leggono: non tutto quello che Bowie ha pubblicato è stato un successo.

Anzi. Sono più gli album passati inosservati e conosciuti solo ai pochi fedelissimi, che quelli che hanno sbancato nei negozi, che hanno valicato il passaparola e sono entrati nelle orecchie del grande pubblico.

Consideriamo che non bastava la presenza sulle riviste, come Melody Maker, la prima a concedergli un’intervista, a rendere un artista famoso. Bowie compariva fin dal ’73 come artista fluido, di cui non si comprendeva appieno l’orientamento sessuale, e come icona del glam rock.

Lindsay Kemp parla già del suo primo album David Bowie, ma parliamo di un avanguardista. Il vero successo di pubblico arriverà dopo.

Space Oddity (1969)

Dopo un periodo piuttosto convenzionale, abbiamo Space Oddity. Qui la strumentazione è più elaborata del primissimo Bowie, di cui si trovano alcuni video online mentre scimmiotta il rock di The Who.

Qui Bowie trova una sua dimensione, parla di un argomento che non fu capito, e si mostra quasi aspirante alla musica alternativa. Abbiamo degli archi che enfatizzano i momenti più di pathos, e un Bowie tutto sommato contenuto rispetto all’immagine glam che avrebbe invece scelto più avanti con la sua tinta di capelli.

La conquista dello spazio non si discute

Il tema “spazio”, per chi se lo ricorda, era all’ordine del giorno. L’Apollo 11 aveva appena compiuto l’allunaggio. Come abbiamo accennato, il contenuto della canzone non fu capito, perché la corsa verso lo spazio non poteva essere percepita come reazionaria o paurosa da nessuno. Quindi il maggiore Tom, che si perde nello spazio e viene quasi vaporizzato dalle nuove sonorità della canzone, non crea consenso.

Curioso, a vederla oggi, come certi progressi tecnologici uniscano più di qualsiasi ideologia, quasi più dell’interpretazione di una pandemia. Ma andiamo avanti e arriviamo ai primi album che ebbero un reale successo.