Una testuggine compatta e invincibile, una carica che se iniziava sbaragliava le linee nemiche

La falange oplitica si trasforma

I tattici greci cominciarono a porsi ben presto il problema di aumentare le linee di combattimento. La prima linea, dotata di lancia, poteva essere sbaragliata, e questo avrebbe compromesso la seconda. Inoltre, se si fossero scontrati due eserciti di opliti, l’efficacia di una falange piuttosto che di un’altra sarebbe dipesa da ore e ore in più di allenamento. Più facile sarebbe stato trovare un’innovazione tecnologica ideale per ampliare le linee.

L’invenzione fu la picca. Allungando alle seconde file l’utilizzo di armi offensive, si rendeva la falange una sorta di porcospino di punte, creando non poca confusione in un avversario dotato della mono-linea.

La falange tebana

Qui arriva la falange macedone. La picca è molto pesante da portare con una mano, e soprattutto, allungandola diventa più difficile che il nemico raggiunga le prime file, protette dalle seconde e dalle terze. Epaminonda il tebano pensò quindi di sostituire il tradizionale scudo argivo con lo scudo cosiddetto beota, tondo e più piccolo, che consentisse di impugnare la picca con entrambe le mani.

Il risultato perfetto: la falange macedone

Ed ecco che arriviamo al massimo che ci si potesse aspettare da questo tipo di formazione. Re Filippo II di Macedonia era dotato di un’ottima cavalleria, quella degli hetairoi.I suoi guerrieri a cavallo erano i nobili della regione, ma dovevano necessariamente essere accompagnati da una fanteria appiedata. Tale fanteria era priva di mezzi di sostentamento, e perciç non poteva permettersi corazze e armi pregiate, e in più non aveva l’attitudine al corpo a corpo dell’oplita delle polis.

L’armatura del soldato macedone di falange, sostanzialmente, non esiste. I guerrieri sono dotati di uno scudo sempre tondo, ma molto più piccolo anche del tebano. Non portano corazza, e quindi possono stare più vicini gli uni agli altri. Le file si serrano e si approfondiscono. E soprattutto, si dotano della picca lunga, la sarissa.

Non c’è più nessuno che contrasti la falange macedone.