Quale migliore migliore occasione dello stare a casa per riscoprire un po’ dell’otium letterario dei buoni vecchi tempi andati?

Gli autori e lo stare a casa

Forse non abbiamo a disposizione uno splendido giardino dei ciliegi nel quale trascorrere i nostri giorni di reclusione, e pochi di noi possiedono un cinema domestico o un impianti audio degno di tramandare ai nostri orecchi profani le sonatine di qualche ignoro artista italiano.

Tuttavia possiamo rifugiarci nella grande scappatoia che al provinciale Giacomo di diventare Leopardi. Lo stesso stare a casa che emancipò il vizioso volubile Tolstoj da una vita di gioco d’azzardo e rincorsa dell’azione ad ogni costo.

Stare a casa e scrivere

Ma anche, per onorare il Vero, possiamo tornare nell’ambiente che per eccellenza è l’ambiente della scrittura: centinaia di geniali autrici altrimenti recluse tra le mura domestiche in una impossibile emancipazione ci hanno consegnato le loro pagine da lì: da casa.

La casa è dove inizia il nostro rapporto col mondo. Qualcuno nasce e muore nella stessa, qualcuno conquista vestigia altrui servendosi del galeotto mercato immobiliare.

Ora che le direttive ministeriali ci suggeriscono di passare meno tempo all’aria aperta, in barba ad anni di suggerimenti degli psicologi: obbediamo, per un bene superiore. Ma intanto, ci informiamo e ci educhiamo.

La stima per i giovani

Trovo molto stimabile che sui social si legga questa grande solidarietà da parte di persone molto giovani, ma anche di VIP. Alla fine io personalmente sarei il bersaglio preferito da questa influenza, non certo loro. Intendo che le loro difese immunitarie possono probabilmente sopportare serenamente un virus, mentre siamo noi delle passate generazioni a essere, giustamente, maggiormente preoccupati.

Trovo la situazione lodevole. Non posso dire altro. È più o meno dal periodo dei Fridays for Future che sto cominciando a credere che l’impegno sociale e politico sia in fondo ciclico. La nostra generazione ne rappresentava un’acmé, che ora si sta ripetendo con questi Millennial, che manifestano per l’ambiente.

E che rinunciano alla loro socialità per un bene superiore.