In un momento in cui la stampa e i discorsi da piazza sono monopolizzati dal composto addio alla celebre Star della televisione italiana Raffaella Carrà. Anche gli intellettuali la amavano, a quanto pare, e come sempre la celebrazione allargata di un evento traumatico crea nuovi legami, incontri con vecchie conoscenze, insomma, “carrambate”.

È proprio questo neologismo che vorrei celebrare oggi, e dal quale vorrei partire per una piccola riflessione sui neologismi.

Cos’è una carrambata

Per i più giovani in sala: il termine carrambata è un neologismo che indica una «situazione che ricorda momenti tipici del programma televisivo «Carràmba! che sorpresa», condotto da Raffaella Carrà dal 1995. » (Treccani).

Ricordo sempre ai giovani in sala che il programma dava luogo di ricongiungimenti familiari, amicizie che venivano riallacciate, parenti riaccolti in seno alla famiglia. 

La carrambata, insomma, è un elemento di cui reality Show e sceneggiato televisivo si nutrono costantemente, ma il tono allegro e leggero di “Carramba che sorpresa” ha forse conferito al termine una certa quali universalità meno kitsch rispetto ad altri analoghi.

Il ruolo del neologismo

Meno recente del più noto “petaloso”, “carrambata” si basa però sullo stesso concetto: utilizzare una regola grammaticale (in “petaloso” l’aggettivazione e in “carrambata” la sostantivazione) per creare un nuovo lemma con un significato riconoscibile e ancora non ricoperto da nulla.

Se ci pensiamo, non c’è altro modo sintetico in italiano per definire un incontro o avvenimento inaspettato che porta a un ricongiungimento famigliare.

Mentre nel caso di petaloso si attinge a un sostantivo comune, la carrambata  si rivolge a un pubblico standardizzato, che magari non guarda la televisione nazionalpopolare ma viene ritenuto in dovere di conoscerne almeno i capisaldi.

Noto che – soprattutto tra i giovani e giovanissimi – questa TV che a noi pareva immancabile, per quanto spesso sgradita, può essere tranquillamente tralasciata: è molto più facile trovare un sedicenne che oggi ammette serenamente di non guardare la televisione e non voler nella propria cameretta, rispetto a 40 anni fa.

I neologismi oggi

  1. I neologismi sono di norma usati nella vulgata giornalistica, oppure nel linguaggio comune. 
  2. Un bel giorno arriva un linguista o un accademico della Crusca e certifica l’atrtibuzione di neologismo
  3. Arriva il Devoto Oli e con il suo scettro del lemma nuovo investe questa forma prima magmatica di una dignità letteraria e grammaticale, e di un significato standard.

È evidente che è una questione di autorevolezza delle fonti. 

Se uno dei maggiori quotidiani nazionali, come Repubblica, utilizza alla fine degli anni 90 il termine carrambata, allora possono conseguirne che è nato un neologismo. Oppure, che nascerà a breve. Ma con internet le cose si stanno trasformando.