La chiamano la nuova “creator economy”, perché apparentemente trovare un termine altrettanto descrittivo in italiano sembrava scontato. 

La Creator Economy è però effettivamente un fenomeno nuovo, un’onda nata con YouTube e che ha parzialmente sconvolto il mondo della produzione audio-video e cinematografica.

Tutto inizia da Youtube

Negli ultimi anni, la creator economy di YouTube ha rivoluzionato il modo in cui i contenuti vengono prodotti e consumati, con un impatto decisivo sull’industria dell’intrattenimento.

Qui i creatori di contenuti (gli “YouTuber”, per intenderci) possono guadagnare denaro attraverso la pubblicazione di video sulla piattaforma. Questo modello si basa sull’interazione diretta tra creatori e spettatori, senza l’intermediazione di studi di produzione o case cinematografiche. I guadagni derivano principalmente dalla pubblicità, dalle sponsorizzazioni, dalle donazioni degli utenti e dalla vendita di prodotti o servizi correlati ai contenuti.

La differenza rispetto al metodo di produzione di contenuti audio-video tradizionali è lampante.

Diversa produzione

La creator economy di YouTube si differenzia dai modelli tradizionali di produzione audio-video e cinematografica in diversi aspetti.

Innanzi tutto, gli YouTuber hanno piena autonomia e controllo sul loro lavoro, dalla scrittura alla produzione e alla distribuzione. Non sono vincolati a contratti, budget o decisioni creative imposte da terzi.

In più, la piattaforma di YouTube ha abbassato le barriere all’ingresso per i creatori di contenuti, rendendo più facile produrre e distribuire video rispetto agli studi di produzione e alle case cinematografiche tradizionali.

Infine, gli YouTuber possono interagire direttamente con il loro pubblico attraverso commenti, social media e altre piattaforme, permettendo una comunicazione bidirezionale e un feedback immediato sui contenuti.

Monetizzazione e diversificazione delle entrate

I creatori di contenuti su YouTube possono sfruttare diverse fonti di guadagno, come la pubblicità, le sponsorizzazioni, le donazioni e la vendita di prodotti, invece di dipendere esclusivamente dai ricavi delle vendite di biglietti o dalle licenze di distribuzione.

Come evolverà in futuro questa economia creativa? Quali effetti ha già avuto sull’industria cinematografica?
Lo vedremo nella prossima puntata!