Ho cercato di rispondere alla domanda sul perché studiamo greco. Passiamo adesso al suo cugino meno complesso e più influente sulle lingue che attualmente vengono parlate attorno a noi.

Lo studio del latino in Italia, così come in molte altre parti del mondo, ha radici storiche profonde e diverse ragioni di natura culturale, educativa e linguistica. 

Per prima cosa, tutti sappiamo che l’antica Roma, la cui lingua era il latino, ha avuto un impatto significativo sulla storia di diversi Paesi, non solo l’Italia. 

Il latino è poi l’antenato diretto delle lingue romanze, quindi lo studio del latino non è da considerarsi solamente un atto di ossequio storico-archeologico, ma soprattutto un tentativo di miglioramento nella conoscenza della propria lingua madre.

Inutile negare che la conoscenza del latino aiuti a comprendere l’evoluzione di queste lingue e il loro vocabolario.

Abbiamo poi l’onnipresente motivo dello sviluppo del senso critico. Quale miglior tipo di studio se non quello di un altro popolo, ma un po’ simile a noi, e di un’altra lingua, un po’ simile a noi, per capire che anche con un terreno pseudo-comune possono esserci delle differenze invalicabili?

In fondo la storia latina è stata ben studiata e saccheggiata, al punto da poter offrire spunti di riflessione e scenari nuovi. Non voglio dire che l’altra storia abbia solo rappresentazioni univoche, manichee e “scritte dai vincitori”, ma forse leggere un Mommsen può aiutare…

Le nostre parole

Il latino ha influenzato fortemente l’italiano. Espressioni idiomatiche, locuzioni che ci fanno apparire più colti alle partite di tennis, e molto altro.

Ma anche il vocabolario di molte lingue moderne, in particolare nei campi scientifici, tecnici, medici e giuridici, è stato plasmato dal latino. Il motivo per cui è mediamente più facile imparare a parlare l’inglese scientifico e giuridico rispetto allo slang è proprio questo: condividiamo un’origine comune.

Continuità con la tradizione educativa

In Italia, come in altri paesi europei, lo studio del latino fa parte di una lunga tradizione educativa. Togliere il greco dal programma del liceo classico può forse sembrare accettabile ai più, ma non credo siamo pronti per rinunciare al latino.