Non so perché ultimamente ascolto con particolare trasporto degli standard del violino, Tchaikovsky e Dvořák in primis.

Da qui ho pensato di tributare un piccolo omaggio a quello che forse è il più grande liutaio di ogni tempo.

Chi era Antonio Stradivari

Antonio Stradivari, nato nel 1644 a Cremona, già centro di eccellenza per la liuteria. Anche se poco si sa sulla sua formazione iniziale, si ritiene che abbia appreso l’arte della costruzione di strumenti sotto la guida di Nicolò Amati, di cui seguì inizialmente lo stile. Tuttavia, con il tempo, sviluppò un design distintivo che influenzò profondamente la liuteria. Non solo cambiamenti nella forma, nella dimensione e nella curvatura degli strumenti, ma anche l’uso di vernici e materiali di qualità superiore.

Il periodo tra il 1700 e il 1725 è il Periodo d’Oro di Stradivari. Durante questi anni, produsse alcuni dei suoi migliori strumenti, caratterizzati da una qualità sonora eccezionale e da un artigianato di prim’ordine. Violini come il “Messiah” e il “Gibson ex-Huberman” sono nati in questo periodo e sono considerati capolavori senza tempo.

Le tecniche uniche dietro ai violini Stradivari

Stradivari era conosciuto per la sua meticolosità e il suo impegno nella scelta dei materiali. Utilizzava aceri e abeti di qualità e la vernice, ancora oggi oggetto di studi e speculazioni, è ritenuta una componente chiave del suono e della bellezza dei suoi strumenti.

La morte, avvenuta nel 1737, non lo estinse: i suoi violini sono sopravvissuti attraverso i secoli, ricercati da musicisti e collezionisti per la loro qualità sonora superiore e la loro bellezza estetica. La sua tecnica e il suo stile continuano ad essere studiati e ammirati dai liutai moderni.

La loro presenza è incontrastata nelle sale da concerto e negli studi di registrazione, come anche nelle aste più prestigiose. 

Insomma, Antonio Stradivari non era solo un artigiano; era un innovatore e un artista la cui opera ha trascinato la liuteria in una nuova era. La sua dedizione alla qualità e la sua incessante ricerca della perfezione sono evidenti in ogni strumento che ha creato. Anche se sono passati quasi tre secoli dalla sua morte, l’eredità di Stradivari continua a vivere.