Solo nella prima metà di agosto abbiamo avuto oltre 157mila visitatori agli Uffizi, il 70% in più del 2020. Eike Schmidt commenta positivamente il risultato, ricordandoci anche che in epoca pre-pandemica parlavamo del 23% in più di incassi (per il 2019, che è stato un anno estremamente fortunato).

“Da maggio ad oggi abbiamo avuto una crescita costante e continua – dice Schmidt ai microfoni dell’ANSA – nemmeno il green pass è stato mai un problema, i nostri visitatori arrivano preparati con la carta verde o col tampone fatto”.

Il corridoio vasariano riapre a Firenze

Si preannuncia anche come imminente (tra un anno esatto) la riapertura del Corridoio Vasariano.

“Sarà molto diverso e molto più vasariano di com’era fino al 2016” sostiene Schmidt, che parla dell’apertura di numerose finestre inedite, oltre che dell’esposizione di epigrafi e opere atiche.

Chi come me è stato al corridoio vasariano prima della chiusura ricorderà che era principalmente popolato da quadri.

Spostare i quadri nel seminterrato sarà quindi una scelta più filologicamente rispettosa di “quello che avrebbe voluto il Vasari”, per così dire. Infatti parliamo di un’epoca storica nella quale questo tipo di sale venivano allestite in questa maniera.

Dice Schmidt: “Se il Vasari avesse avuto un po’ di tempo in più rispetto ai sei mesi nei quali è stato costruito, lo avrebbe sicuramente allestito con un epigrafi e statue antiche, come del resto era uso per questi ambienti”. 

Inoltre, saranno aggiunti almeno due riferimenti agli importanti fatti storici che si sono svolti anche dopo il Rinascimento: parlo della seconda guerra mondiale e del famigerato attentato dei Georgofili, nel 1993. 

Un traguardo importante

Una città vessata dall’assenza di turisti, che ha ora una concreta possibilità di ripresa a partire proprio dalla nuova valorizzazione di contesti come il corridoio vasariano.

Speriamo che questo traguardo importante sia il sintomo di una stagione che riparte, con maggiore convinzione dell’eccellenza che Firenze ricopre non solo a livello italiano, ma anche mondiale.