Dalle sue umili origini all’era digitale, la televisione italiana ha assistito a notevoli trasformazioni, che in un certo senso hanno preparato il terreno alla creator economy di oggi.

La sua storia risale alla fine degli anni Quaranta, quando ancora si tentava la via di fuga dalle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale. 

Il 3 gennaio 1954 ebbe luogo la prima trasmissione televisiva sperimentale in Italia, con il lancio ufficiale della Radiotelevisione italiana, che diventa a pieno titolo l’emittente pubblica nazionale. Inizialmente, la televisione era un lusso accessibile a pochi privilegiati, la programmazione era limitata e le trasmissioni erano rigorosamente in bianco e nero.

Gli anni d’oro della televisione in Italia

Gli anni ’60 e ’70 sono spesso considerati l’epoca d’oro della televisione italiana. Questo periodo è stato testimone di un’impennata della proprietà televisiva, che ha portato a un aumento degli spettatori e all’emergere di nuovi generi di programmazione. 

Specifico per i più giovani: sono gli anni di “Carosello”. 

Specifico ancora di più: Carosello comprendeva dei brevi spot pubblicitari accompagnati da jingle, che divennero un fenomeno culturale e portarono la televisione nella vita degli italiani comuni. 

Nei Settanta abbiamo i programmi di varietà, come “Canzonissima” e “Fantastico”, con musica, cabaret e i primi talent show. Detto oggi sembra tutto normale, ma per l’epoca era almeno in piccola parte avanguardistico.

Negli anni Ottanta, l’Italia ha visto l’introduzione di reti televisive private, che hanno sfidato il monopolio della RAI. 

Silvio Berlusconi, magnate dei media, fonda Mediaset e lancia la prima rete privata italiana, Canale 5, nel 1980. Quest’epoca segnò un cambiamento nei contenuti della programmazione, ponendo l’accento sull’intrattenimento, sulle soap opera e sui game show. La concorrenza tra RAI e Mediaset ha portato a una diversificazione della programmazione, offrendo agli spettatori una maggiore scelta e promuovendo l’innovazione nella creazione di contenuti.

All’inizio degli anni 2000 l’Italia è stata sottoposta al passaggio alla televisione digitale. I segnali analogici sono stati sostituiti da trasmissioni digitali, consentendo una migliore qualità delle immagini e la fornitura di servizi interattivi. I canali tematici sono esplosi. 

La televisione italiana ha abbracciato le trasmissioni in HD, i formati widescreen e l’avvento delle smart TV, migliorando l’esperienza di visione per il pubblico di tutto il Paese.

È una storia molto breve e sicuramente non completa, ma soprattutto oggi mi sembrava doveroso raccontarla.