È stato un argomento surclassato da tematiche più urgenti e all’ordine del giorno, ma il confronto tra intelligenza umana e intelligenza artificiale rimane attuale, e non solo in questo festival filosofia.

Non solo attuale, ma anche in evoluzione, perché i filosofi, i linguisti, i creatori di chatbot e di robot hanno continuato, mentre noi ci disperavamo per la carenza di mascherine, con le loro ricerche.

Un festival filosofia in onore di Remo Bodei

E quindi, a un anno di distanza dalla scomparsa del filosofo Remo Bodei, si celebra con il Festival Filosofia di Modena questo confronto atavico.

Si sono svolti oltre 40 incontri, il tema principale si è quindi dipanato dall’opera di Bodei, con il titolo di “Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza artificiale”.

Gli schiavi, come si evince, non sono quindi solo le macchine, o gli uomini per le macchine, negli scenari distopico/apocalittici.

Piuttosto, si ravvisa nell’essere umano una certa tendenza a schiavizzare le forme di vita e non vita intorno a sé.

Ecco che la macchina, nella sua più pura radice greca, è la schiava delle voglie di meraviglia umane.

La tecnologia ha consentito di perfezionare la servitù, e secondo innumerevoli commentatori e storiografi, la schiavitù è stata superata anche parzialmente grazie allo sviluppo tecnologico.

Per lo stesso motivo, sembrerebbe, l’emancipazione femminile passò anche dalla scoperta degli elettrodomestici, o dalla contraccezione e in generale dal controllo delle nascite.

Sono argomenti dibattuti, quindi non mi ci dilungo.

Macchina, temibile avversario

In generale, la macchina non era temibile avversario, come non lo erano gli schiavi nelle piantagioni. Almeno, finché non abbiamo iniziato a sospettare che potessero farci concorrenza sul piano dell’umanità.

Quindi, il festival si è svolto sul sottile filo dell’umanità, troppa umanità che queste macchine mettono in gioco.

Riusciranno a creare una IA forte? Ci surclasseranno?

Questi i quesiti principali trattati dal fitto programma, perlopiù in presenza, ma egregiamente gestito secono le normative anti-Covid.

Mi verrebbe da anticipare la risposta al quesito: e se stessimo, come nostro solito, spostando una volontà umana in qualcosa che umano non è?