La vigilanza sul patrimonio artistico è multipla e diversamente specializzata. Nell’immediato pensiamo alla sicurezza fisica delle opere, attuata da autorità di vigilanza e tutela della Guardia di Finanza, della Polizia e dei Carabinieri, oppure dai corpi di vigilanza privata presenti nei musei e nelle gallerie d’arte. Tuttavia non dobbiamo dimenticare i milioni di occhi che giornalmente si posano sulle opere: quelli dei turisti e degli appassionati.

Sicuramente i differenti livelli di esperienza e professionalizzazione non garantiscono a tutti di distinguere i falsi o i danneggiamenti del tempo e gli errori di conservazione, tuttavia la memoria storica dell’arte passa anche attraverso questa risorsa inaspettata. Quante opere perdute sono state ritrovate per segnalazioni di privati? Quante restaurate o riconosciute a decenni di distanza grazie alle fotografie amatoriali o le riproduzioni di pittori appassionati?

Si potrebbe obiettare che è proprio l’esposizione ai turisti a generare il più rapido decadimento delle opere, tuttavia la loro mappatura attenta sarà ciò che le farà arrivare ai nostri nipoti con il più alto numero di dettagli e analisi tecniche e artistiche. Ogni testimonianza va valorizzata.

La vigilanza sul patrimonio artistico deve coinvolgere tutti

Curarci del nostro patrimonio artistico è un dovere di tutti. L’appartenenza identitaria a un territorio o la percezione di essere parte di una narrazione storica comune, dev’essere una leva per stimolare tutti a testimoniare la grandezza e l’estrema varietà del patrimonio artistico mondiale. Per quanto riguarda l’Italia, noi siamo all’avanguardia nella ricerca e nella conservazione, ma la nostra cultura diffusa ha ancora molti passi da fare per raggiungere quel rispetto minimo delle opere artistiche che in altri paesi del mondo è quasi scontato. Non mi stancherò mai di ripetere che il nostro patrimonio non è replicabile: va salvaguardato, protetto e valorizzato. Come affermato in un recente articolo, è normale pensare al passare inesorabile del tempo, che si porta dietro numerose conseguenze negative, sia la grande problematica dell’inquinamento e del vandalismo se ci riferiamo ai monumenti, sia l’ingiallimento e lo sbriciolamento del colore sulle tele nel caso dei quadri. Tuttavia credo sia sempre più sottovalutato un altro tipo di danno al nostro patrimonio culturale: la perdita della memoria.

In questo i turisti attuali e futuri credo potranno fare molto per portare ai posteri il valore di questo patrimonio. Ho fiducia nelle autorità di vigilanza che oggi si occupano della sua salvaguardia e ho fiducia nelle persone che si stanno appassionando all’arte e lo faranno ancora e ancora.